Con molteplici pronunce del tribunale di Foggia e della Corte d’Appello di Bari, si pone finalmente la parola fine all’annosa vicenda del mancato utilizzo ai fini pensionistici della contribuzione figurativa per disoccupazione e malattia degli operai agricoli.
Spesso nell’esaminare le pensioni dei braccianti, ci si accorge che negli anni in cui hanno lavorato per oltre 102 giornate, il numero complessivo di giorni non raggiunge i 270 come previsto dal DPR 1049 del 1770; cioè, nel calcolare le pensioni l’istituto non utilizza tutta la retribuzione e le giornate utili al calcolo, sostenendo che il diritto a quei contributi sia prescritto.
Finalmente con queste sentenze del 2023, i giudici hanno stabilito, confermando la nostra tesi, che la contribuzione complessiva per ogni anno debba corrispondere a 270 giorni e debba comprendere anche i giorni e le retribuzioni per disoccupazione e malattia, a nulla rilevando il fatto che si tratti di periodi risalenti a più di 5 anni a ritroso dal pensionamento.
Avv. Francesco di Natale
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